Palermo
1991
Progetto
Angelo Torricelli
con
Giuseppe Di Benedetto
Mario Lo Conte
E. Rosario Mazzola
Fotografie
Stefano Topuntoli
Il tema fondamentale dell’allestimento è la trasformazione dei muri d’ambito in supporti dei quadri, affidando alla variazione altimetrica ed alle interferenze, generate dagli archi, le mutevoli prospettive del percorso.
Viene, dunque, costruito un alto basamento ligneo che si ripete sempre uguale a se stesso lungo il perimetro; coronato da una cornice aggettante; definito in basso da uno zoccolo inclinato; rifinito con un intonaco che trasforma, con la stessa grana, il bianco delle pareti in grigio-azzurro.
Le uniche variazioni ammesse derivano dalla pertinenza con lo spazio del vestibolo e quello della sala: nell’uno vengono ripresi certi allineamenti e certe simmetrie che tengono insieme la porta d’ingresso e le alte finestre, o ancora viene rispecchiato l’ordine delle aperture della parete più lunga sui pannelli espositori; nell’altra la duplicazione lignea del muro si modifica solo laddove si scontri con gli accidenti del luogo.
Il sistema delle luci contribuisce non poco alla messa in scena della mostra, pur trattandosi, di nuovo, di un impianto che nulla concede alla ricerca di effetti speciali. Infatti la cornice di quarzine costruisce una terza parete, luminescente, che non solo esalta la qualità cromatica dei quadri ma anche delimita virtualmente lo spazio dell’esposizione da quello dell’architettura.
Pubblicazioni
red., Lo Steri a Palermo: nuovo spazio per mostre, in “Exporre”, n. 10, dicembre 1991