Milano
2014
Concorso Internazionale di progettazione Padiglione Infanzia
Progetto
Carlotta Torricelli (capogruppo)
Sara Riboldi
Consulenti
Davide Franzosi
Sara Protasoni
Collaboratori
Edoardo Bernasconi
Stefania Monzani
Valentina Lupi
Lacerto residuale trasformato in intarsio prezioso, il Padiglione e il suo giardino determinano la propria identità nella costruzione di un nuovo sistema riconoscibile e autonomo: un mondo creato nella ricerca di quella necessità interiore da cui dipendono le forme della composizione.
Il Padiglione si configura come sequenza di spazi articolati intorno al percorso centrale, che conduce – stabilendo limiti, soglie e ritmi – dal giardino all’interno dell’edificio, attraversando la Piazza Centrale e tornando poi all’esterno. Superata la tettoia dell’ingresso si accede alla Strada interna che distribuisce le grandi aree dedicate al gioco e conduce alla Piazza illuminata da un camino-lanterna; su di essa affacciano i servizi e le connessioni con il piano superiore, che conducono fino al Teatrino di Verdure e alla Terrazza del Sole in copertura. Il progetto è disegnato secondo il principio della flessibilità degli spazi e sul criterio della mobilità degli elementi di chiusura e d’arredo. Le sale dedicate al gioco hanno geometria chiaramente leggibile, all’interno vi sono inserite piccole boîtes à miracles con caratteri diversi: la nicchia sonora (cassa armonica per l’ascolto); l’ansa della quiete (per momenti di raccoglimento); la biblioteca, piccola architettura dentro alla grande sala multifunzionale.
Le scelte progettuali non derivano da modelli antropometrici standardizzati ma l’ambiente stesso è inteso come interlocutore educativo; lo sviluppo di molteplici linguaggi facilita l’apprendimento, valorizza l’espressività, orienta nello spazio e nel tempo l’esperienza dell’utente.
Il Padiglione è suddiviso in bande materiche che dall’interno dell’edificio proseguono nel giardino. Dopo la pensilina d’ingresso, in rame-zinco-titanio, si succedono i volumi rivestiti in cotto, tende fotovoltaiche, verde verticale e, ancora, rame-zinco-titanio. Gli stessi materiali trovano corrispondenza nel giardino, scandito da sequenza di invenzioni: i muri tattili di recinzione, la parete ondulata traforata metallica, i tralicci di verde verticale cui si attaccano le campane eoliche, il podio delle sculture, inteso come palcoscenico con il suo fondale-paesaggio e il grande sipario.
Il sistema costruttivo utilizza elementi portanti composti da tavole in legno massello non trattato, affiancate e giuntate a pettine e a incastri. Concepiti come blocchi multistrato autoportanti, tali elementi assicurano elevata capacità di carico, alta resistenza ed elasticità e prescindono completamente dall’uso di collanti e componenti in ferro. La prefabbricazione dei singoli elementi e l’assemblaggio in cantiere a secco consentono di ottenere minori costi e tempi di realizzazione, riduzione di polveri e di rumore in cantiere, alta precisione costruttiva. L’obiettivo della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica ha guidato la scelta di materiali naturali anche nelle finiture interne (sughero, intonaci a base argilla, parquet in legno non trattato). L’introduzione di tecnologie a risparmio energetico e di elementi costruttivi ecosostenibili, l’alto grado di isolamento dell’involucro (con pannelli in fibra di legno), infine l’apporto passivo di calore, rendono l’edificio a consumo quasi zero.