Augusta e Avola, Siracusa

2013

Laboratorio itinerante di studi sulla città e l’architettura

Progetto

Carlotta Torricelli (capogruppo)
Sara Riboldi
Viola Bertini
Valerio Tolve

Collaboratori

Leandro Favaloro
Elisa Lo Iacono
Camilla Martegani
Caterina Paviglianiti

In Sicilia il rapporto con il mare è controverso: l’orografia del suolo e la presenza di comparti produttivi e infrastrutturali lungo la costa allontanano gli insediamenti urbani che abitano scoscese pendici. Questo carattere accomuna Avola e Augusta – pur nella diversità degli impianti urbani – ed è assunto quale tema dei progetti elaborati.

Le proposte riflettono sull’opposizione di due orizzonti lontani, la costa e la linea degli Iblei, tentando di riscriverne il paesaggio e il sistema delle relazioni a distanza a esso sotteso, che le trasformazioni urbane e infrastrutturali occorse in tempi diversi hanno compromesso.

Il paesaggio è assunto quale strumento operativo e concettuale strutturato nella compresenza di natura e artificio, laddove gli insediamenti nelle loro possibili manifestazioni dell’abitare, contribuiscono a questa complessa stratificazione.

Il progetto è strumento di lettura e conoscenza – interpretazione logica e appropriata ancorché geograficamente e storicamente referenziata – di questo sistema di relazioni del quale tanto la topografia dei luoghi quanto l’insediamento urbano sono parti fondanti.

Attraverso architetture, viste e vedute, reciproci avvistamenti, ‘infrastrutture invisibili’- in parte ritrovate nel luogo, in parte ricostruite – il disegno si propone di dare figura al paesaggio, contribuendo a rendere evidenti le specificità di ciascuna delle sue parti. Si definisce così una sorta di principio di contro-espansione della città, che si infiltra in quei luoghi di margine e frattura, dove è possibile definire un rapporto di continuità tra il nuovo e l’antico.

Ad Augusta si propone un radicale rovesciamento del punto di vista, assumendo la linea di costa come primo luogo del processo di rigenerazione, benché segnato da profonde contraddizioni, soprattutto infrastrutturali.

Ad Avola la connessione tra la costa e l’altopiano – realmente strutturale e non solo fisica – è nuovamente possibile attraverso una sequenza di ambiti e architetture profondamente radicate nel luogo, che ne misurano la distanza e ne scandiscono il passo.

Pubblicazioni

S. Riboldi, V. Tolve, C. Torricelli, Passaggi al margine. Piattaforme e altipiani, in Chiara Rizzica, a cura di, Lisca. Siracusa 2013. Il Progetto della Città di Mezzo, LetteraVentidue Edizioni, Siracusa, 2016

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