Cesano Boscone, località Monaca, Milano
1979/1981
Progetto
Angelo Torricelli
con
Antonio Locatelli
Pietro Salmoiraghi
Fotografie
Paolo Rosselli
Il problema di adeguare le strutture edilizie scolastiche del Comune al fabbisogno arretrato dei quartieri di nuova espansione si è intrecciato con quelli di integrare l’edificio della scuola elementare con le attrezzature sportive e di individuare efficaci relazioni — nell’uso e nel significato del paesaggio urbano — tra questi nuovi manufatti e il tessuto edilizio circostante. Di conseguenza, il primo obiettivo del progetto è stato quello di ottenere la massima integrazione fra le diverse funzioni di vita associata previste nella zona, così da ottenere un complesso funzionante come centro di attività sociali, aperto alla comunità urbana e in grado sia di aggregare i diversi nuclei in cui si trova disarticolato l’insediamento, sia di rispondere alle indicazioni della più aggiornata normativa riguardante l’edilizia scolastica.
Due assi pedonali protetti, tra loro ortogonali, assicurano l’accessibilità dal centro storico e dai quartieri di espansione, costituendo la struttura fondamentale che innerva le singole funzioni e ne garantisce le connessioni reciproche.
Nell’edificio della scuola l’articolazione degli spazi corrisponde a quella dell’attività scolastica che si potrà determinare, nello sviluppo dei programmi didattici, secondo unità pedagogiche di entità e formazione diverse, che vanno dal singolo alunno ai gruppi più o meno numerosi, fino a comprendere l’intera comunità scolastica. Il ruolo fondamentale dell’integrazione degli ambienti e delle attività è assegnato allo spazio a doppia altezza e illuminato dall’alto, impostato sul tipo basilicale, scandito in ambienti di diversa dimensione e a diversi livelli, attrezzati per lo svolgimento delle attività collettive e integrative, sul quale convergono direttamente i corpi aule e gli altri ambienti della scuola. Le aule destinate alle classi del primo ciclo, disposte al piano terreno, sono a diretto contatto con lo spazio aperto. È previsto che i collegamenti verticali tra i diversi livelli avvengano anche attraverso una rampa in leggera pendenza.
La disposizione e le particolari sezioni adottate per i corpi di fabbrica permettono di dotare tutti i principali ambienti didattici, dove si registra la prevalente permanenza della popolazione scolastica nell’arco della giornata, di illuminazione e ventilazione bilaterale, attraverso fasce continue di serramenti sui due lati contrapposti.
Dal punto di vista strutturale è stato adottato per tutto l’edificio un impianto a portali in cemento armato ad interasse costante di 7,20 m, che coprono l’altezza dei due piani. Le rampe, i ballatoi del primo piano, la zona mensa sono sostenuti da un ordine minore e autonomo di pilastri circolari pure in calcestruzzo armato.
Pubblicazioni
red., Una scuola come polo di coagulo urbano. Scuola elementare a Cesano Boscone, Milano, in «L’architettura-cronache e storia», n. 331, maggio 1983;
red., Un progetto che fa scuola, in «Costruire per abitare», n. 18, aprile 1984;
red., Scuola elementare a Cesano Boscone (Milano), in «L’industria italiana del cemento», n. 587, marzo 1985;
G. Canella, Gusto della falsificazione e gusto della realtà, in «Controspazio”», n. 1-2, gennaio-giugno 1985;
M. Tafuri, Storia dell’architettura italiana 1944-1985, Einaudi, Torino 1986;
S. Cocchiaro, Scuola elementare, in M. Biraghi, G. Lo Ricco, S. Micheli (a cura di), Guida all’architettura di Milano. 1954-2014, Hoepli, Milano 2013