Torino

2017

Concorso Internazionale di Progettazione “Torino fa Scuola”

Progetto

Carlotta Torricelli (capogruppo)
Riccardo Petrella
Sara Riboldi

Collaboratori

Prisca Fagnano
Daniel Geistlinger

L’architettura di una scuola implica la partecipazione di chi vive gli spazi e dentro a essi prende consapevolezza del mondo. L’idea progettuale definisce l’ambiente stesso come interlocutore educativo, sottolineando lo stretto rapporto che esiste tra architettura e educazione.

La valorizzazione della molteplicità facilita l’apprendimento, potenzia l’espressività, orienta nello spazio e nel tempo l’esperienza dell’utente. Il progetto lavora sul tema dell’inclusione formale, creando spazi diversificati nell’uso, ma riconoscibili come figure.

La riqualificazione dell’edificio che ospita la Scuola Giovanni Pascoli prevede due livelli di intervento. A una scala maggiore il progetto lavora sulla riconoscibilità dei caratteri del manufatto edilizio esistente, ribadendo la configurazione spaziale e formale dei suoi elementi, talvolta resi anomali da necessità funzionali. A una scala minore il progetto compie un’operazione di innesto: l’inserimento di piccole architetture dalla geometria chiaramente leggibile, che disegnano una sequenza inedita; un percorso interno che, attraverso le boîtes à miracles, conferisce nuovo ruolo agli ambienti. Si delinea così, all’interno dell’involucro esistente, un paesaggio dinamico a scala umana, composto da pezzi poetici atti a stimolare l’attività intellettuale e inventiva degli studenti. Una topografia sentimentale, tesa ad attivare la costruzione mentale soggettiva, in cui dati oggettivi e necessità funzionali sono associati alla componente emotiva.

Il tema dall’ingresso viene affrontato come questione urbana. La scuola recupera il suo ruolo istituzionale nel pezzo di città cui fa riferimento, sottolineando l’importanza della soglia e risolvendo così non solo un problema funzionale ma anche rappresentativo. L’accesso è rivelato giustapponendo al fronte su strada uno zoccolo in cemento decorativo che accoglie la rampa di scale e il monta-carrozzelle. Il nuovo basamento, così come le pensiline che lo riparano, riprendono le misure e il disegno delle modanature della facciata. Il pavimento dello zoccolo prosegue all’interno dell’Atrio della scuola che riacquista il ruolo di area di snodo tramite la centralità della pianta e dell’alzato.

L’intervento conferisce nuovo ruolo agli spazi di distribuzione che, intesi come in-between, non sono soltanto luogo di transito, ma anche di relazioni. I collegamenti vengono riconosciuti come Gallerie e diventano spazi dedicati alla comunità.

Il progetto si basa sulla creazione di un sistema continuo di pareti attrezzate, definite come le Contropareti: una spina dorsale che corre lungo le Gallerie, accostandosi ai muri e risolvendo i conflitti creati dalle superfetazioni. Le Contropareti, in fibra di legno con colori naturali in massa, ribadiscono il ruolo di connettore sociale attribuito alle Gallerie: si tratta di un paesaggio verticale che assume funzioni e declinazioni diverse a seconda degli spazi che intercetta, modulato sulla base delle geometrie degli elementi architettonici esistenti.

L’intervento approfondisce il tema dell’organizzazione degli spazi e ridefinisce la tipologia del manufatto, convogliando nell’ala con affaccio su strada gli spazi collettivi (gli Atelier) e nell’ala con affaccio sulla piazza la didattica tradizionale (le Aule).

Il progetto lavora alla scala del quartiere collocando al piano terra le attività condivisibili con gli utenti esterni: in corrispondenza dell’Atelier di Lettura si apre la Galleria dei Libri, mentre l’Atelier del Movimento si affaccia sulla Galleria dello Sport. In questi ambienti l’inserimento di micro-architetture, come il Teatrino del Sapere e il Piano Senso-motorio, permette la flessibilità d’uso, consentendo di svolgere più attività contemporaneamente. In continuità con l’Atrio si apre la Galleria della Comunicazione: luogo della condivisione.

Al piano primo si collocano l’Atelier delle Note e l’Atelier delle Scienze, con affaccio sulla Galleria degli Strumenti. Fra questi ambienti si trova l’Atelier della Quiete, uno spazio raccolto multisensoriale, con pavimento morbido e controsoffitto tecnologico traforato, studiato per la proiezione di immagini e suoni. Le Aule, pensate come spazi essenziali, affacciano sulla Galleria delle Relazioni. Le Gallerie si incontrano in un’area didattica sperimentale, dedicata ai temi della sostenibilità e dell’ecologia.

Al secondo piano la Galleria delle Relazioni conduce all’Area Insegnanti, studiata secondo un progressivo passaggio dal pubblico al privato (dai boxes per i colloqui ai carrel per le attività di maggiore concentrazione); sul lato opposto la Galleria d’Arti e Mestieri si conclude in un’area di apprendimento indipendente da cui è possibile accedere all’Atelier delle Creazioni, con una sezione dedicata alle attività frontali e una sequenza di scrigni per l’esposizione dei lavori degli studenti. Qui una passerella espositiva, la Passeggiata Artistica, attraversa l’ambiente differenziandolo su due livelli.

Il volume dell’ascensore, la Torre dell’Innovazione, viene rivestito da una seconda pelle e scavato con nicchie, diventando un involucro digitale verticale.

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